Al mattino, quando l’aria è ancora densa di vomito e candeggina-gin, capita di incontrare per le strade solo dei portacani. Alcuni di questi si aggirano per i quartieri segnalando noi Coroners e tutti coloro che sono obbligati a sfuggire al coprifuoco per cercare di sopravvivere. I Dogmen sono le sentinelle del potere, se ti vedono cambiano marciapiede e lingua. Sono cani che trascinano altri cani. Nella dogsetta molti si fingono ciechi, ma hanno occhi abituati alla luce poiché sono tra i pochi che possono uscire in pieno giorno, a differenza degli Smartworkers che ormai hanno pupille bianche come la loro pelle, illuminati dai loro tele-schermi e dai loro blindofreezer sempre pieni di scatolame e amuchina-cola. Gira voce che alcuni Vecchi abbiano mecha-cani robotici instancabili, per poter uscire giorni e giorni senza fare mai ritorno nei loro cunicoli, e cercare la morte ad Anzianopolis, la cittá vecchia. E in questo porcile immondo, in questo canile chiamato mondo, noi Coroners siamo i soli randagi, e portiamo a pisciare solo noi stessi, e la nostra speranza.

di Rastabbello
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