S’incorona la Cina – di Franco Trincale e Mauro Geraci

Scritta e musicata dal grande cantastorie Franco Trincale e dal suo allievo Mauro Geraci – antropologo culturale che, da anni, ha talmente studiato il fenomeno dei cantastorie da esserne egli stesso diventato continuatore e interprete -, questa ballata tenta di riassumere le idee più diffuse circa le possibili origini dell’orribile pandamia coronavirus che ci affligge. S’incorona la Cina vuol essere un’occasione per riflettere sull’indubbio espansionismo politico-economico cinese, come sulla repentina riduzione delle occasioni reali e non virtuali di dialogo, d’incontro, insomma degli spazi reali  in cui esercitare la libertà di pensiero, d’azione e di umana conoscenza. Al di là delle tesi relative ai disastri ambientali che avrebbero causato la mutazione del virus e la sua propagazione nell’uomo; al di là di quelle che vedono la causa della pandemia negli scandalosi, infimi livelli di igiene, negli stili alimentari diffusi in Cina come nei sistemi industriali di allevamento intensivo dove i poveri animali indifesi vengono trattati e uccisi con metodi inauditi; al di là di chi, invece, riconduce la diffusione del virus agli esperimenti condotti nel laboratorio di Wuhan che (questo si è certo) si  trova guarda caso a pochi metri di distanza dal lurido mercato da cui il virus sarebbe, per altri, fuoriuscito, quel che è sotto gli occhi di tutti è il nuovo espansionismo cinese che globalizza nel mondo merci e tecnologie prodotte a bassissimi costi attraverso un’organizzazione schiavista, padronale del lavoro. Da ricordare, in proposito, le tragiche poesie di Xu Lizhi che denunciano le indicibili condizioni di lavoro cui il poeta, suicidatosi per questo a 24 anni nel 2014, fu costretto nella multinazionale telematica Foxconn dove lavorava come operaio elettronico. Componentistiche elettroniche e tecnologie che, in nome di una più ampia e “utile” comunicazione, con velocità impressionante si sono materialmente e non solo virtualmente intromesse tra noi, spiandoci, gestendo i nostri sentimenti, i nostri movimenti, i nostri gusti, la nostra scuola, i nostri rapporti interpersonali, i nostri lavori allontanandoci dalle istituzioni, dalla cosa pubblica, dalla nostra storia, dalle piazze del mondo.

S’INCORONA LA CINA

Versi e musica di Franco Trincale e Mauro Geraci

Negli archivi della Rai dimenticato

un servizio che oramai cinque anni or sono

su Leonardo allora in onda fu mandato,

e tra noi oggi rimbomba come il tuono.

Per veder se all’uomo via dal pipistrello

ci sia un virus con effetto diffusorio

nella Cina gli scienziati sul più bello

han pensato farlo nel laboratorio!

Perciò a Wuhan con pipette e mascherine

presto all’opra si son messi i cervelloni

col lavoro di nottate e di mattine

ecco il virus belleffatto sui banconi.

E la scienza americana: “Attenzione!

Se vi scappa polmonite interstiziale

questo virus la diffonde e sul groppone

tutti i morti voi l’avrete un dì fatale”.

E quel giorno è arrivato

con le bare ed i camion sugli schermi,

nelle case pure il pianto

ci hanno tolto, ci han diviso e siamo inermi

e di questa pandemia

pure i morti di lassù non sanno niente,

quale fu la strategia

se un disastro, un complotto o un incidente.

C’è chi dice che il Covid-19,

che la morte sparge e fa carneficina,

sia sfuggito mentre facevan le prove

dentro quel laboratorio della Cina,

cosicché da far capire a tutti infine

che al comando c’è la Cina che ora dà

l’assistenza e milion di mascherine

e che presto il vaccino venderà.

Dicon altri che il terribile flagello,

è dai luridi mercati ch’è scappato,

che proviene dallo sporco pipistrello

o dal cane che là in Cina vien mangiato

pure in brodo, in zuppa o messo in salamoia,

fritto, arrosto o perfin caramellato,

o bollito o anche in salsa di soia,

allo zenzero ed col cocco gratinato.

Ma quel giorno è arrivato

ma di casa la gran scienza dove sta?

La Gismondo: “E’ un’influenza…”,

ora dice che quel virus morte dà!

Mentre il mondo s’infetta,

perde i nonni, padri e medici a distesa

e a noi incolpano in diretta:

Siete voi che spesso uscite a far la spesa!”

E così che come tanti Cristi in croce

allo smartphone per sempre incatenati

sulla rete ognun di noi perde la voce,

e su facebook e whatsapp siamo spiati.

Mentre a scuola sul computer fan lezione

il pensiero non matura e resta fermo,

fuori il virus anche la rivoluzione

l’ha già uccisa e nessun spara sullo schermo.

Se complotto o non complotto resta un fatto

che la Cina esporta merci e pandemia

e se tu non vuoi crepare fai il baratto

statti a casa, zitto e buono e così sia.

E se proprio vuoi parlare fai un newsgroup,

e se proprio vuoi pensare fai un hashtag,

e se devi lavorar c’è lo smart job,

e se devi dare un bacio fai uno smack.

Come un virus la Cina

sbarca in Africa, in America, in Europa,

s’incorona e va in cabina

al comando e ogni coscienza via la scopa

ma se solo una chitarra

a tracolla un cantastorie imbraccerà

sarà la sua scimitarra

ed il mondo come prima tornerà.

Sarà la sua scimitarra

e la gente ancora in piazza lotterà!

S’incorona la Cina

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