L’insostenibile leggerezza dell’app – di Mauro Geraci

L’insostenibile leggerezza dell’app
Versi e musica di Mauro Geraci


La sacrosanta lotta da proseguire contro
ogni forma di recrudescenza nazifascista
non deve distoglierci dall’individuare con
costanza e attenzione gli odierni nemici e
invasori che, con interfacce più
smart, amichevoli, improntate all’utile e
alla comodità, finiscono e approfittano
dell’emergenza per controllare la nostra
vita dall’interno, assottigliando la nostra
memoria storica a un quotidiano sfogliare
di post e immagini ruffiane, obbligandoci
sempre più entro mappe preconfezionate
di vita, funzionali a una tecnocrazia
dilagante con forme di neocolonialismo e
sfruttamento del lavoro che trova nella
Cina contemporanea una delle sue più
vergognose origini.

Cantare Bella ciao contro i fascisti,
tagliare la malerba dobbiam farlo
ma di continuo in questi giorni tristi
dentro la testa scava sempre un tarlo.
Un dubbio scuro fino alle radici
attorcigliate e piene di dolori
mi chiedo oggi chi sono i nemici
ed i veri tiranni e gli invasori?
E’ vero avanti pur bisogna andar
allora la bufera col cervello
oltrepassiamo per individuar
chi è il regista del grande fratello,
quello che il mondo a collo di bottiglia,
da dove il mare non si vede più,
lo ha ridotto e a noi tiene la briglia
e ci costringe come già sai tu.
Con quegli occhi imprigionati
dietro ai vetri plasticati
e i sorrisi freddi insipidi
fatti a cristalli liquidi
e carezze assai strisciate
sulle foto che van via
con i pixel la memoria
se ne va e non fa la storia.
E’ distante chi t’abbraccia
senza mani, senza braccia,

un mi piace, un non mi piace
e il tuo cuor lo metti in pace,
ogni tanto dal balcone
cerchi il sol dell’avvenir
ma il tramonto è ormai calante
ed il sol sorge a levante.
La trasparenza è quella del male
che t’accarezza mentre stai in poltrona
al faro del virtuale e del globale
tu ridi e canti mentre t’imprigiona
dentro le app cui tu stai connesso
che tutto sanno ciò che vuoi e che fai,
son utili tu pensi ed il permesso
di uscire a loro chiederlo dovrai.
Ci siam venduti e c’è chi ci ha comprato
per qualche clik ha tutta la regia
e chi quell’app non ha scaricato
è colpa sua se vien la pandemia
che infatti già ti dicon tornerà
di Immuni nessun più potrà star senza,
la porta ormai sfondata resterà
e noi mai più farem la resistenza.
E c’è chi con leggerezza
ogni app accetta e apprezza
ride con ipocrisia
spaccia per democrazia
il presente digitale
ove ognuno è tale e quale
obbediente, trasparente,
in un mondo divertente,
in cui tutti siamo infetti,
in cui tutti siam sospetti,
dove c’è chi alza i cost
e chi manda solo post,
fra i suoi debiti e gli stenti
muore tra gli aggiornamenti
ma le app voglion proibire
il diritto di morire,
di lottar contro un nemico
che non è più quello antico
e di far la Resistenza
al regime della scienza.

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